Art project
90'FACE WORLD
“Le FOLLE intese come moltitudine di persone in questo variegato palcoscenico che è il mondo e FOLLE come follia nell’accezione più creativa della parola stessa…liberarsi da ogni orpello stilistico e di forma per raccontarsi visivamente con un tratto scarno, primordiale e primitivo, senza sovrastrutture o barriere ideologiche. Nascono le opere “FOLLI” …le costellazioni vibranti senza spazio e tempo, le FACCE (FACE) che rappresentano l’UNO e l’assoluto, l’unicità e la non replicabilità dell’essere umano data dal regalo di un’ANIMA…Oggi ho bisogno di raccontarvi questa storia…attingendo al mio passato…nascono le “90FACE FOLLE e FOLLI” …su piccole tele, elementari segni POP che costituiscono dei microscopici tasselli di un’immensa tela che io chiamo UMANITA’! “
LE POSSIBILITA' DELL'INCOGNITO
Quante possibilità ti può regalare un’incognita? Ecco che le mie opere si aprono attraverso paesaggi bucolici e geometrici ad eventuali possibilità attraversando in segreto l’animo umano…l’incognita di come sarà il futuro legato alla nostra terra, scomodando antichi rituali divinatori e moderne streghe...e poi il divenire dell’opera stessa…quasi incompiuta…la nostra vita terrena e l’incognita dell’altra vita ...
E se tutto nasce dal caos le incognite sono per assurdo i pilastri dell’esistenza dell’uomo…nella mia ricerca affronto esperienze esoteriche così come le linee essenziali delle silhouette trasformano il ridondante in essenziale…
Il mio INCOGNITO non è sconosciuto al mondo ma solo a coloro che non cercano attraverso gli occhi dell’anima la bellezza dell’arte…
Per Laplace e per la scuola determinista, il progresso della scienza dovrebbe fare svanire o attenuare illimitatamente ogni incertezza; la probabilità sarebbe la misura della nostra attuale ignoranza. Al contrario la fisica quantistica d'oggi afferma che l'incertezza non scenderà mai al disotto di un limite che si può fissare a priori.
E su questo umano limite che si sviluppa la mia ricerca dove segni, geometrie, numeri, corpi, codici o feticci si fondono in paesaggi rarefatti nell’intimo dell’animale/artista o dell’artista/animale.
Il punto interrogativo diventa la stanza delle mie domande … i vostri occhi lo specchio delle mie risposte!
Ferdinando Colloca
EX VOTO del GURU
La nostra vita è costellata di piccoli miracoli “Miraculum” in latino …Cosa Meravigliosa.
Nella visione teologica è quell’evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura.
Ed è in questo delicato momento storico il continuo bisogno del MIRACOLO è il nostro sottile costante pensiero.
Quando si palesa si sente il bisogno di ringraziare, ed io ho voluto iniziare questo percorso di “ringraziamento” con il linguaggio che più conosco ossia quello dell’arte.
Ecco nascere i miei “EX-VOTO “, che non sono oggetti ma opere…
Un percorso che ho iniziato agli inizi degli anni ’90 con differenti tecniche e linguaggi e portato avanti fino a oggi con nuovi codici visivi.
Nei secoli si presentano nelle più svariate forme (dal più conosciuto Sacro Cuore, a tavole di marmo, agli scarti di bancali di legno, a parti del corpo come capelli, barba, denti, a metalli preziosi, per arrivare ad oggetti di uso quotidiano caratterizzanti la vita dell’individuo) l’uomo sembra voler accorciare la distanza tra lui e la divinità.
Io ho voluto accorciare questa distanza…
Concretizzo la mia gratitudine per il dono di creatività ricevuto, in qualcosa di materiale, da esporre ad un più ampio pubblico, quasi a voler dare, attraverso l’intercessione di un’azione terrena, testimonianza visibile di esistenza, di qualcosa che va oltre il visibile.
L’idea di tutto questo è magico e primitivo allo stesso tempo. La cultura religiosa popolare spesso si manifesta attraverso forme ed esternazioni non proprio ortodosse ma consolidate.
L'ex voto, non sempre trova la sua giusta dimensione in spazi sacri, ed è lì che se ne coglie il senso: è un metalinguaggio, un vettore di comunicazione visiva nel paradigma religioso.
L'ex voto rinvia ad un fatto accaduto, da cui si deduce iconograficamente la diretta richiesta d'aiuto o di ringraziamento. I livelli di lettura di questi oggetti ci danno la possibilità di passare dalla causalità negativa alla immaginazione del miracolo e sono segni prepotenti, reali, di un passato presente.
Ferdinando Colloca